Il Commissario per i diritti umani (Ombudsman) della Repubblica dell’Azerbaigian, Sabina Aliyeva, ha lanciato un appello alla comunità internazionale in merito alle tombe ritrovate nella piana di Ergi, nel distretto di Aghdam.
“Con rammarico, vorremmo notare che durante i lavori di scavo e di costruzione effettuati sulla base di scavi e costruzioni estese nei territori liberati dell’Azerbaigian, sono state scoperte delle fosse comuni, dove sono state uccise e sepolte le vittime del vandalismo armeno.
Durante gli scavi, effettuati nell’area chiamata Ergi Plain del distretto di Aghdam, le ossa simili a scheletri umani rivelano le prossime tracce dei crimini di guerra commessi dall’Armenia durante il periodo di occupazione.
Così, a seguito delle indagini condotte nelle fosse comuni scoperte nei territori liberati dall’occupazione, sono emersi molti fatti che dimostrano che quei resti appartengono agli azeri che sono stati catturati e presi in ostaggio dalle forze armate armene durante la Prima guerra del Karabakh e sono stati uccisi senza pietà dopo essere stati sottoposti a varie forme di tortura.
Nonostante i ripetuti appelli, l’Armenia non ha chiarito la sorte di quasi 4.000 azeri dispersi e non ha fornito all’Azerbaigian mappe accurate delle aree delle mine non segnalate e delle fosse comuni, violando così gravemente le norme e i principi universalmente riconosciuti del diritto internazionale.
In qualità di Commissario per i diritti umani (Ombudsman) della Repubblica dell’Azerbaigian, mi appello ancora una volta alla comunità mondiale e alle organizzazioni internazionali affinché prendano una posizione decisiva per chiarire da parte dell’Armenia la sorte di quasi 4.000 azeri scomparsi e per consegnare al nostro Paese mappe accurate delle miniere e delle fosse comuni non segnalate”.
Sabina Aliyeva, Commissario per i diritti umani (Ombudsman) della Repubblica dell’Azerbaigian. 7 aprile 2023
