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Lucarelli, racconto Pasolini e mistero della morte

 “Poeta, regista, scrittore, pensatore, Pier Paolo Pasolini è anche un padre nobile degli scrittori di noir”. Carlo Lucarelli racconta all’ANSA, in una pausa delle prove, il suo “PPP / Un Segreto Italiano”, una pièce in occasione del centenario dalla nascita dell’intellettuale da cui emerge la visione profetica e l’impegno civile Pasolini, ma anche il “mistero” ancora irrisolto della sua tragica fine.
    Scritta e interpretata da Lucarelli, la nuova produzione de La Fabbrica Illuminata – Il Crogiuolo debutta in prima nazionale il 2 febbraio alle 21 all’Ama di Arzachena per Cedac, per approdare il 3 febbraio sempre alle 21 al Nelson Mandela di Santa Teresa Gallura.
    Assieme al giornalista e scrittore, conduttore di “Blu Notte”, l’attrice e cantante Elena Pau e al piano Alessandro Nidi, a rievocare le atmosfere dell’Italia del Novecento con un’antologia di canzoni d’autore. “La forza del pensiero e dell’eredità che Pasolini ci ha lasciato – spiega Lucarelli – sta, al di là dei bellissimi film, libri, poesie, nell’attualità di una passione civile, politica, storica nei confronti del nostro paese, quello che ti fa dire ‘Io so’ cosa è successo, ora cerco di mettere in fila le cose per capirlo meglio”.
    Sulla falsariga del romanzo-inchiesta “PPP. Pasolini, un segreto italiano”, scritto sempre da Lucarelli, lo spettacolo teatrale è una moderna “affabulazione” incentrata su una delle personalità più interessanti (e controverse) del ventesimo secolo. Nel libro la ricerca della verità su un efferato delitto si intreccia alle vicende tormentate dell’Italia del secondo dopoguerra. Il lavoro ripropone l’enigma dell’assassinio di Pasolini, tra le molteplici teorie, indagini, confessioni e incongruenze, i processi e le condanne: un delitto sul quale occorre ancora far luce, a quasi cinquant’anni da quel terribile 2 novembre in cui il corpo straziato dell’artista venne stato ritrovato all’idroscalo di Ostia.
    “Ogni anno – racconta il giornalista scrittore – saltano fuori nuove piccole precisazioni sull’omicidio di Pasolini: un delitto ‘imperfetto’ pieno di indizi, di testimonianze che messi tutti in fila ci danno un quadro sensato della sua morte.
    Purtroppo resterà ‘un delitto perfetto”‘ perché il tempo passa.
    Non credo che avremo mai un processo che ci dica cosa è successo, chi è stato. Ma avremo una verità storica. Una verità del buonsenso”.
    Tra le righe del libro e ora sul palco lo scrittore traccia un appassionato ritratto d’artista. “Volevo raccontare il Pasolini intellettuale – svela Lucarelli – i segreti attorno alla sua morte e cosa ha rappresentato per i cittadini italiani della mia generazione, per gli scrittori di noir. Il linguaggio del teatro crea emozioni forti, è un rito collettivo coinvolgente”. Dopo la pausa le prove riprendono e in lontananza risuonano le note di “Un giorno dopo l’altro” di Luigi Tenco, a rievocare forse un altro mistero, con il fascino della sigla di apertura delle “Inchieste del commissario Maigret”. (ANSA).
   

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