
Regioni in ordine sparso sulla ripaertura delle scuole. Il governatore ligure di centrodestra Giovanni Toti si schiera per la riapertura.
“In un Paese che è tutto aperto tenere chiuse le scuole non solo è un brutto segnale ma è poco utile. Un bambino non va a scuola mentre mamma e papà vanno in ufficio ma quello stesso bambino può andare in palestra, a giocare a calcetto e a mangiare la pizza con i suoi amici? E’ surreale”. Lo ha detto il governatore ligure e assessore regionale alla sanità Giovanni Toti durante Domenica In, su Rai1. “Io avrei fatto regole più semplici: se stai male stai a casa finché hai la febbre poi aspetti due giorni per precauzione e poi torni in classe – ha concluso -. E il tuo compagno di banco se sta bene continua a andare a scuola”.
Dello stesso parere anche Matteo Bassetti. “Non riaprire le scuole sarebbe un grave errore. Chiuderle non è servito. Il giovane studente sta a scuola 5 ore è costantemente controllato: ha la mascherina, ha il distanziamento, ci sono i professori…. Le restanti 19 ore dove credete che vada il ragazzo? andrà in giro, ai giardinetti e all’oratorio. Oggi non possiamo fermare questo virus, è più veloce di noi. Se chiudiamo le scuole chiudiamo il problema 10 giorni poi ricominciamo da capo”. Lo ha detto l’infettivologo genovese a Domenica In, su Rai1. “Evitiamo fughe in avanti e di far rimettere i ragazzi che – ha concluso – mi pare che siano quelli che ci hanno rimesso più di tutti con questa stupidaggine del surrogato della scuola che è la Dad”.
Si schiera invece per il rinvio il governatore della Calabria Roberto Occhiuto. “In Calabria stiamo vaccinando nelle scuole. Siamo la prima regione in Italia per incremento delle vaccinazioni rispetto ai target del generale Figliuolo grazie al senso di responsabilità delle famiglie e dei ragazzi. Forse sarebbe stato opportuno differire di 15 giorni la riapertura delle scuole. Non è stato così, ma non è tempo di polemiche”. Lo ha detto al Tg2 Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria.
La gestione degli studenti positivi a scuola ricadrà su un sistema sanitario “già fortemente stressato”, in quadro di “carenza atavica di personale sanitario in ogni settore, che è la conseguenza di scelte compiute in altri tempi”. Lo rileva il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli in un post su facebook dedicato alla ripartenza dopo le festività di fine anno. “Le Regioni avevano chiesto al Governo centrale di posticipare la ripresa della scuola dopo le festività perché le normative attuali impediscono espressamente, sia in zona gialla che in zona arancione, di prendere provvedimenti rispetto alla Dad” spiega Acquaroli, sottolineando che il rinvio era stato chiesto da “tanti”. Ma “l’epilogo della vicenda è sotto gli occhi di tutti. Lo stesso Governo centrale ha ritenuto non prorogabile il rientro in classe per tutti e anche le conseguenze, in caso di studenti positivi, dovranno essere gestite da un sistema già fortemente stressato” rimarca, ricordando la “carenza atavica di personale sanitario”, frutto di “scelte compiute in altri tempi”.
“E’ importante il ritorno a scuola che è un luogo sicuro con mascherine e distanziamento. Le lezioni in presenza sono importanti anche da un punto di vista di equità sociale: ci sono realtà sul territorio, come alcune aree del sud, in cui c’è ancora poca possibilità di accedere al wifi”. Lo ha detto il commissario straordinario all’emergenza Covid, Francesco Figliuolo, al programma ‘Mezz’ora in più’ su Rai3.
