I gestori di piattaforme online violano il diritto d’autore se non si limitano a mettere a disposizione la piattaforma, ma contribuiscono a dare accesso al pubblico ai contenuti protetti da tale diritto. Lo ha stabilito la Corte Ue, chiamata a pronunciarsi sulla responsabilita’ di YouTube e Cyando per opere protette dal diritto d’autore messe in rete in modo illecito dai loro utenti. I gestori, spiega la Corte, possono beneficiare dell’esonero dalla responsabilita’ ‘a condizione che non svolgano un ruolo attivo idoneo a conferire loro una conoscenza o un controllo dei contenuti caricati sulla loro piattaforma’.
“Migliaia di aziende europee utilizzano i nostri prodotti pubblicitari per raggiungere nuovi clienti e per finanziare i propri siti internet. Scelgono i nostri prodotti perché sono competitivi ed efficaci. Continueremo a confrontarci in modo costruttivo con la Commissione Europea per rispondere alle richieste di chiarimento e dimostrare i benefici che i nostri prodotti portano alle aziende e ai consumatori europei”. Lo ha detto un portavoce di Google dopo l’annuncio dell’apertura di un’indagine dell’Antitrust Ue per esaminare se il gigante dei motori di ricerca abbia favorito i propri servizi di inserzione pubblicitaria online.