BRUXELLES – “L’Europa ha ancora bisogno di riforme. Oggi qui al Consiglio Affari generali abbiamo discusso del prossimo appuntamento dei leader, il 24 e 25 giugno, a Bruxelles. Come abbiamo chiesto a maggio, l’immigrazione sarà al centro del dibattito europeo. Ma soprattutto, per la prima volta avremo una politica sulle migrazioni che spinge sulla direzione esterna, cooperazione, accordi, con i Paesi di origine e di transito, nel Mediterraneo, fatti dall’Unione europea con risorse proprie”. Così il sottosegretario agli affari europei, Vincenzo Amendola, a margine del consiglio Affari generali, a Lussemburgo.
Questo “con la volontà di salvare vite umane, di dare più diritti a coloro che scappano da conflitti e soprattutto una gestione strutturale e non emergenziale dei flussi migratori tra i continenti”.
Quello del vertice dei leader Ue, ha spiegato Amendola, è “un appuntamento cruciale, tanto più perché l’Italia è riuscita a portare all’ordine del giorno la questione delle migrazioni, dossier che non era in agenda della riunione dei capi di Stato e di Governo dal 2018″.
“L’immigrazione – ha aggiunto – non va considerata solo come un tema bilaterale, ma rientra nella dimensione esterna dell’Unione europea. Per questo è importante discuterne a 27, come un’unica forza politica”.
“Insieme ai colleghi europei abbiamo discusso dell’allargamento dell’Unione ai Balcani occidentali, un obiettivo strategico per l’Italia”, ha concluso.