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E-commerce, tra Milano-Bologna la logistica va local

BRUXELLES – La logistica dell’e-commerce va sempre più local. Nell’area che si sviluppa intorno al corridoio Milano-Bologna le imprese del comparto tendono a localizzare i loro depositi sempre di più al di fuori delle grandi città. Tanto che negli ultimi anni è emersa una vasta regione logistica con una limitata proiezione internazionale ma con un forte impatto territoriale, che gravita intorno a Milano e va da Novara a Brescia, passando per Piacenza e Pavia.

E’ la fotografia scattata dalla ricerca ‘Imagine’ del programma studi ESPON, specializzato in analisi delle politiche regionali Ue. Dopo una prima concentrazione attorno ai grandi poli urbani di Milano e Bologna, scrivono i ricercatori, è seguita una fase di maggiore diffusione della logistica in aree suburbane o rurali, dotate di una buona accessibilità alla rete stradale, dove “si è sviluppata una specializzazione in logistica su strada, con operazioni a minore valore aggiunto, che richiedono una forza lavoro meno qualificata e depositi”.

Basti guardare alla crescita degli insediamenti registrata in Lombardia tra il 2009 e il 2019: i metri quadri di superficie dedicate ai depositi sono duplicati in particolare in alcune delle province meridionali (Lodi, Pavia, Piacenza) e a Novara. L’espansione delle aziende di logistica in queste zone potrebbe subire un’ulteriore accelerazione dopo il boom degli acquisti sul web generati dalla pandemia.

Emilia-Romagna e Lombardia, scrivono i ricercatori, “sono molto attrattive per l’e-commerce per la loro posizione geografica, per la rete logistica e di trasporto, la prossimità alle imprese che producono le merci gestite online e perché sono il naturale baricentro logistico di un ampio mercato” che abbraccia il Centro e il Nord Italia, oltre che l’Europa centrale.

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Ma questa espansione, osservano i ricercatori, ha un impatto territoriale che va compreso e amministrato: da una parte, le attività di logistica possono contribuire allo sviluppo locale, dall’altra, aumentano il consumo di suolo, contribuiscono all’espansione urbana, generano una serie di costi negativi per la comunità, dall’inquinamento atmosferico alla congestione del traffico.

“Finora non c’è stata una politica che abbia governato la crescita della domanda di logistica a livello sovraregionale, sebbene siano stati significativi i trend di crescita dell’e-commerce, già prima della pandemia”, spiegano all’ANSA il docente di economia industriale, Sergio Mariotti, e la ricercatrice Federica Rossi del Politecnico di Milano.

“Dal dialogo con gli attori è emersa la necessità di impostare una nuova stagione di pianificazione dell’attività logistica, con interventi a una dimensione d’area vasta che puntino sia all’integrazione dei nodi dei sistemi di mobilità, riducendo la competizione tra territori, sia al loro efficiente funzionamento interno”.

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