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Franceschini, sì allariapertura di teatri e cinema dal 27 marzo

 – Teatri e cinema riaperti, in zona gialla, dal 27 di marzo, data simbolica visto che si festeggia la Giornata Nazionale del teatro. E musei pubblici disponibili, su prenotazione, anche nei weekend. L’ok dei tecnici del Cts alle proposte del ministro della Cultura Franceschini arriva con un tweet in pieno pomeriggio. “Una vittoria” applaude al telefono con l’ANSA il maestro Riccardo Muti, convinto che “con le dovute accortezze le sale dei teatri siano i luoghi più sicuri”. E la soddisfazione trapela anche da una nota dell’Agis, l’associazione generale dello spettacolo, che accoglie la riapertura delle sale “con speranza e sollievo”. Anche se la neo sottosegretaria Borgonzoni, che è responsabile cultura della Lega, incalza ministro e governo chiedendo di “anticipare i provvedimenti senza non aspettare la fine di marzo”. E i 5 Stelle, con l’ex sottosegretario al Mibact Gianluca Vacca, chiedono che “si lavori con gli operatori del settore per evitare dannosi stop-and-go e garantire adeguati sostegni economici”.
    Dall’associazione dei teatri privati, l’Atip, arriva però una piccola doccia fredda: “Impossibile ipotizzare una riapertura delle sale nei prossimi 30 giorni senza la certezza di un sostegno economico e operativo”, scrive a Franceschini l’associazione presieduta da Massimo Romeo Piparo. Con i suoi 18 teatri fondatori, che da soli contano 28.632 posti a sedere, e nomi importanti come il Sistina e il Quirino di Roma, l’Augusteo di Napoli, l’Atip è del resto una realtà importante. E il suo no non passa inosservato. Meglio semmai – questa la controproposta dei privati – usare la Giornata Nazionale del teatro, il 27 marzo, “per un momento di confronto con l’intero comparto”.
    Tant’è, l’Agis, che da tempo si batte per la riapertura, sottolinea invece che l’ok dei tecnici alla riapertura è accompagnato “da forti limitazioni”, eppure lo stesso ringrazia il ministro Pd “per l’autorevole e risolutivo intervento”. Si tratta, sottolinea il presidente Carlo Fontana, “di un segnale di inversione di tendenza e per la prima volta da mesi si profila una prospettiva di ripresa progressiva delle attività in presenza di pubblico, che riconosce l’efficacia delle procedure di sicurezza propose e adottate nei luoghi di spettacolo”. Già un passo avanti, insomma. Mentre anche la coincidenza con la Giornata Mondiale del Teatro, continua l’Agis, “ha un significato simbolico e a partire dal 27 marzo il comparto potrà iniziare a rimettersi in moto in un processo graduale, grazie anche ai nuovi ristori annunciati oggi dal ministero della Cultura, che dovranno sostenere adeguatamente la ripartenza in condizioni sociali e di mercato estremamente critiche sia per le imprese che per i lavoratori”. Il ministro è convinto: “L’impegno – ribadisce – è ripartire il prima possibile”.
    Muti, che più volte ha fatto sentire la sua voce, è felice.
    “Non vedo l’ora”, confida. “Ho avuto la notizia della riapertura mentre stavo studiando la Messa solenne di Beethoven che eseguirò a Salisburgo nel prossimo festival, ero proprio sul brano del finale che recita ‘dona nobis pacem’, mi è sembrata la pace dell’anima che viene dalla cultura, dalla bellezza, dall’armonia, una notizia che aspettavamo tutti con trepidazione”. Che sia solo un’apertura simbolica o l’inizio della rinascita, il maestro ci sarà: “Il 27 marzo sarò al Massimo di Palermo con il requiem di Beethoveen. E speriamo che sia un Requiem per il virus, un messaggio beneaugurante per il futuro. Io ne sono convinto: se lo spirito riesce a cibarsi, può più facilmente sconfiggere il virus. E quindi sì – conclude – Dona nobis pacem”. (ANSA).
   

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