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Sanremo: Greta Zuccoli, io tra cantautorato e folk

 Tra le Nuove Proposte del prossimo festival di Sanremo, dal 2 al 6 marzo, Greta Zuccoli, oltre che con una voce e una canzone (Ogni cosa sa di te) che ha messo tutti d’accordo, ci arriva anche con un curriculum di tutto rispetto.
A 21 anni, la giovane cantautrice napoletana, che ha iniziato a cimentarsi con la musica intorno ai 14-15, vanta già collaborazioni con Damien Rice, conosciuto per caso a un aftershow e con il quale ha esordito all’Olimpia, e Diodato (che ha curato la produzione artistica del brano sanremese insieme a Tommaso Colliva, dopo averla voluto nel suo tour estivo), “esperienze bellissime che mi hanno aperto il cuore. E’ bello vedere come la musica ti possa fare degli splendidi regali e come le strade si possano fatalmente incrociare. Da entrambi ho avuto il consiglio più importante: essere me stessa e essere fedeli alla propria luce”. Amante del cantautorato classico, da Sergio Endrigo a Fabrizio De Andrè, passando per Lucio Dalla, nei suoi ascolti – e si sente – anche tanto folk nord-europeo e brit-pop, tra Massive Attack e Bjork. “Nel mio lavoro cerco di mettere insieme tutte le influenze – racconta l’artista timida che si vergognava anche di cantare in casa, “ma sul palco mi sento a casa” -. Dopo un inizio ‘inglese’, ora sto mettendo alla prova la mia espressività nella mia lingua madre. Mi piace pensare che attraverso la musica io riesca a sciogliere i miei contrasti, mettere insieme le diverse sfumature di quello che sono; tracciare un confine, per poi cancellarlo e spingermi sempre oltre i miei limiti. E’ la mia rivoluzione”.
Dice di non pensare alla vittoria, ma considera la partecipazione al festival una “grande opportunità e un privilegio in un momento come questo. La vera vittoria è l’affetto che già sto ricevendo”. “Questi giorni che precedono il festival stanno volando, ma voglio godermi ogni momento e anche prendere ispirazione dalle sensazioni che provo. Non voglio farmi sfuggire nulla, nessuna epifania. Mancherà l’emozione che arriva dal pubblico, ma forse proprio per questo sarà ancora più forte”.
Greta, che da vera napoletana ha una buona dose di scaramanzia (“non mi separo da un ciondolo al bracciale e porterò a Sanremo taccuini e colori”), ha un altro motivo di orgoglio per essere all’Ariston: è una delle poche donne in gara (sono solo due tra i giovani). “E’ un dato di fatto che nella discografia e nello spettacolo in generale le donne siano una minoranza, ma siamo in grado di farci valere e penso a voci come Mina, Patty Pravo, Elisa”.
In attesa di Sanremo è al lavoro su un album. “Spero sia pronto presto. Il disco, anche in questo momento di musica fluida, ha un grande valore per me: ha un filo rosso che collega le emozioni”.
Ogni cosa sa di te è accompagnato anche da un videoclip appena uscito, “in cui c’è l’idea di far convivere più forme d’arte, cinema, musica, danza”.

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