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'Decameron Project', 29 grandi firme e la pandemia

DECAMERON PROJECT-VENTINOVE NUOVI RACCONTI DALLA PANDEMIA SELEZIONATI DAGLI EDITOR DEL NEW YORK TIMES MAGAZINE (NN EDITORE, PP 288, EURO 19)

L’alieno, che assomiglia a un “polpo”, inviato da un programma intergalattico in soccorso a un gruppo di terrestri in quarantena ai quali racconta una storia, protagonista de ‘L’impazienza di Griselda’ di Margaret Atwood. La fine di un lungo lockdown che vede i cittadini, refrattari ad uscire di casa, venire costretti a farlo dalle forze dell’ordine in ‘Fuori’ di Etgar Keret e uno scrittore colpito da ‘Il sasso’ di Leila Slimani.

Sono tre dei 29 racconti dalla pandemia firmati da grandi scrittori internazionali tra cui Colm Toibin, Mia Couto, Alejandro Zambra, unico italiano Paolo Giordano, selezionati dagli editor del New York Times Magazine e raccolti in ‘Decameron Project’ che arriva il 28 gennaio nelle librerie italiane per NN Editore.

“Qui dentro c’è la pandemia e ci siamo tutti, ci sono tutti i luoghi del mondo e c’è il dono del tempo. Proprio come nel Decameron di Boccaccio, che ha viaggiato in ogni luogo, e che ha vissuto quasi mille anni, qui dentro c’è il potere delle storie, che sono capaci di dare un volto al passato e di costruire un futuro” spiega Eugenia Dubini, editrice di NNE. E sottolinea che gli scrittori “hanno fatto affidamento, ancora una volta, sulla magia della narrazione. E noi di NNE abbiamo sentito che il Decameron Project sarebbe stato il nostro modo di esserci, il nostro modo di partecipare alla memoria e alla riflessione che ne verrà poi”.

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Tornato alla ribalta durante il dilagare del Covid-19, il Decameron di Boccaccio, in cui un gruppo di uomini e donne fuggiti da Firenze nel 1348 per evitare la peste bubbonica raccontano a turno una serie di novelle, è diventato un punto di riferimento per comprendere il presente e una guida da imitare. “Perché non fare un nostro Decameron, con racconti originali scritti durante la quarantena?” si sono chiesti al New York Times Magazine ed è nato così, come spiega nella prefazione al libro l’editor Caitlin Roper, il ‘Decameron Project’. “La rivista è uscita il 12 luglio 2020, mentre il virus tornava a infestare gli Stati Uniti. La risposta dei lettori è stata immediata ed entusiasmante” dice la Roper e aggiunge: “non potevamo aspirare a niente di meglio, con il progetto iniziale e con il libro che avete tra le mani, se non di fornire gioia e consolazione in un tempo così oscuro e incerto”.

Ed ecco le “novelle salvavita” come ne parla la scrittrice canadese Rivka Galchen che nell’introduzione al libro dice: “Leggere racconti in tempi difficili è un modo per capire questi tempi, nonché un modo di resistere e superarli”. Con accenti, stili, lingue diverse viene data voce da autori e autrici come Edwidge Danticat, originaria di Haiti e le americane Liz Moore e Yiyun Li, di origine cinese, alle convivenze forzate e alle solitudini, alle città improvvisamente ferme e spente e alle strade che diventano miraggi di libertà. Ci sono anche piccole allegrie, grandi dolori, nostalgie e anche se in molti casi non si parla direttamente della pandemia, il virus, che si pensava di non poter raccontare, è sempre presente in queste storie.

“Non c’è nulla da fare, dopo centoventi giorni di isolamento non è sempre facile ricordarsi esattamente che lavoro facevi. E non è che tu non ci provi. Era qualcosa per cui avevi a che fare con tanta gente arrabbiata, che faticava ad accettare l’autorità” scrive lo scrittore israeliano Etgar Keret in ‘Fuori’ tradotto da Alessandra Shomroni. Mentre l’inglese David Mitchell ambienta ‘Se i desideri fossero cavalli’ in una prigione e Paolo Giordano ne ‘Il compagno di viaggio perfetto’ si insinua nelle pieghe di paura e sesso come antidoto. Sono tutte testimonianze di un tempo straordinario che ha lo sguardo di un’umanità unita dagli stessi pensieri e sentimenti. 

Ed è in arrivo anche ‘Nuovo Decameron’, il 4 febbraio per Harper Collins, in cui dieci grandi scrittrici e scrittori italiani come Chiara Valerio, Michele Mari, Barbara Alberti, Chiara Barzini, Jonathan Bazzi, Antonella Lattanzi, Stefano Massini, Ilaria Gaspari, Michela Marzano, Stefano Massini e anche la statunitense di origine indiana Jhumpa Lahiri riscrivono a modo loro Boccaccio.

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