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Vaccini: la Svezia sospende i pagamenti a Pfizer. Von der Leyen: i produttori rispettino i patti

 La Svezia ha sospeso i pagamenti per i vaccini a Pfizer. Lo rendono noto i media svedesi spiegando che la sospensione è legata alla quantità di dosi prelevabili da ogni fiala dopo che la casa farmaceutica ha fatto sapere che con particolari aghi era possibile prelevarne sei invece che cinque, addebitando la dose aggiuntiva alle forniture.
    “È inaccettabile. Se un Paese ha la possibilità di ricevere solo cinque dosi, ha ricevuto meno dosi allo stesso prezzo”, ha affermato il coordinatore svedese per i vaccini Richard Bergström al giornale Dagens Nyheter. 

Von der Leyen: i produttori di vaccini rispettino i patti – L’Unione europea “ha investito miliardi per contribuire allo sviluppo dei primi vaccini contro il Covid-19. Per creare un vero bene comune globale. E ora, le compagnie devono fare la loro parte. Devono onorare i loro impegni”. Lo ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von deer Leyen, nel suo ‘special address’ alla Davos Agenda 2021. “E’ per questo che creeremo un meccanismo di trasparenza sulle esportazioni dei vaccini. L’Europa è determinata a contribuire, ma fa sul serio”.

Gb fiduciosa sulle forniture di vaccini malgrado la stretta Ue – Le forniture globali dei vaccini anti Covid sono attualmente “limitate” dalla capacità produttiva iniziale delle case farmaceutiche, ma il Regno Unito – essendosi mosso in anticipo – è “fiducioso” di poter ricevere i quantitativi concordati per le prossime settimane. Lo ha detto oggi Nadhim Zahawi, ministro designato ad hoc da Boris Johnson per il coordinamento della campagna vaccinale britannica, nonostante la stretta sull’esportazione delle dosi prodotte in Belgio dalla Pfizer minacciata dall’Ue nell’ambito del contenzioso sui ritardi nelle consegne ai 27.

Oms, per Moderna 2/a dose fino a 42 giorni dopo – Le due dosi del vaccino anti-Covid di Moderna vanno somministrate a 28 giorni l’una dall’altra. Ma, in casi eccezionali per il carico dei malati in un paese, l’intervallo di tempo può essere esteso a 42 giorni. Anche se i dati a supporto non sono forti, questo è stato il periodo più lungo usato nella fase 3 di sperimentazione. La maggior parte dei volontari ha ricevuto il richiamo dopo un tempo più breve. Non è invece raccomandato di dimezzare la dose. E’ una delle indicazioni che arriva dal Sage, il gruppo di esperti di consulenza strategica sull’immunizzazione dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms).

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A metà febbraio il Lazio varerà il certificato per il vaccino anti Covid. Gli uffici della Regione Lazio sono al lavoro per mettere a punto un meccanismo che permetta ai cittadini che hanno già completato il ciclo vaccinale anti fino al richiamo di scaricare il proprio certificato. Attraverso lo Spid si potrà in sostanza accedere all’anagrafe vaccinale e scaricare il documento che attesta l’avvenuta vaccinazione.

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