BRUXELLES – Gli accordi commerciali fanno bene all’agroalimentare dell’Ue, che finisce per esportare in valore di più di quanto importa. Sono le conclusioni della seconda edizione del rapporto sull’impatto cumulativo dei trattati commerciali sull’agricoltura Ue, curato dal Centro comune di ricerca della Commissione.
Secondo il rapporto, che esamina le conseguenze di 12 accordi già conclusi (Canada, Vietnam, Giappone, Mercosur e Messico) o in corso di negoziazione (Australia, Cile, Indonesia, Malesia, Nuova Zelanda, Filippine e Tailandia), nel 2030 le esportazioni agroalimentari dell’Ue con i partner dovrebbero aumentare dal 25% al 29% e le importazioni dal 10% al 13% rispetto a oggi. Ciò corrisponde a una ‘forchetta’ di crescita in valore di minimo 4,7 miliardi e massimo 5,5 miliardi per le esportazioni. Le importazioni lieviterebbero in un intervallo compreso tra 3,7 e 4,7 miliardi.