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Dentro la bsilica di San Benedetto a Norcia

– La cripta di San Benedetto, nei sotterranei di ciò che resta della Basilica di Norcia, è stata messa in sicurezza con un intreccio di tubi d’acciaio chiamati a sorreggere le mura e la storia che qui narra la nascita del santo patrono d’Europa. Nonostante siano state completamente distrutte dal crollo del campanile, le mura sono avvolte da un alone di spiritualità che si avverte già scendendo le prime scale. Sulle pareti, per l’oscurità del luogo, si intravedono a malapena gli affreschi antichi e quello scoperto di recente, ma la luce degli smartphone, puntata sui capolavori, ne fa scorgere in parte tutta la bellezza. Che l’ANSA ha potuto ammirare da vicino entrando all’interno della Basilica, per poi scendere nella cripta e quindi affacciarsi, a debita distanza, sull’antico monastero ancora pericolante.
E’ stato possibile grazie alla Soprintendenza alle Belle arti dell’Umbria.
A spiegare come si è arrivati allo svuotamento totale delle macerie e indicare il percorso che porterà alla ricostruzione della “casa” di Benedetto, è stato l’ingegnere Giuseppe Lacava, funzionario della stessa Soprintendenza, nonché direttore dei lavori che hanno portato – 4 anni dopo il sisma – alla completa messa in sicurezza della Basilica. “Quando siamo entrati subito dopo il terremoto – ricorda Lacava – ci siamo trovati di fronte un muro di macerie e reperti di grande valore alto anche 4 metri. Nei giorni scorsi – aggiunge – abbiamo ultimato l’ultima fase di svuotamento, quella forse più complicata dato che siamo intervenuti nella cripta”. “Qui – spiega il tecnico – abbiamo dovuto ricostruire il solaio anche in previsione della ricostruzione”. “Le tre fasi che hanno portato allo svuotamento e alla messa in sicurezza della Basilica – aggiunge l’ingegnere – sono state propedeutiche anche per mettere immediatamente a disposizione dei progettisti l’edificio e quindi procedere alla cantierizzazione”. “Intanto – ricorda – sono stati individuati da parte della Soprintendenza speciale i professionisti e a breve ci sarà il passaggio di testimone dalla fase della messa in sicurezza alla vera e propria ricostruzione”. Se il 2021 sarà l’anno dell’avvio dei lavori al momento resta un “augurio” per il tecnico, “ma – dice – già sarebbe un risultato importante arrivare al progetto definitivo”. Per vedere la Basilica ricostruita servirà, invece, attendere qualche anno. In attesa che la ricostruzione prenda forma, non resta, allora, che ammirare da vicino il pavimento riemerso dalle macerie, ciò che resta di uno dei due altari, il confessionale in legno, gli affreschi scampati al terremoto e i candelabri impolverati sistemati su un soppalco ricavato in uno degli accessi che portano alla cripta. Tesori a cui si aggiunge un crocifisso in metallo in cui Cristo si è staccato dalla croce ed è rimasto a testa in giù. Come a testimoniare quanto violenta era stata la scossa che tutto distrusse. (ANSA).

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