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Fata madrina cercasi, scontro tra fiaba e realtà

C’erano una volta le fate madrine per ragazze in cerca del principe azzurro e che credevano nel “e vissero tutti felici e contenti” da La bella addormentata nel bosco a Cenerentola; ma al giorno d’oggi credere nella felicità eterna è decisamente più difficile, e anche le creature magiche possono restare senza lavoro. E’ quello che scopre Eleanor (Jillian Bell) aspirante fata perennemente in abito da ballo, pasticciona armata di bacchetta e buone intenzioni, che decide di andare in missione nel mondo reale nel nuovo family movie live action Fata madrina cercasi, in arrivo su Disney+ dal 4 dicembre.
L’incontro tra favola e realtà non è certo una novità (tra gli esempi più recenti Come d’incanto e la serie C’era una volta) e il film diretto da Sharon Maguire (già regista, fra gli altri, di Il diario di Bridget Jones e Bridget Jones’s Baby ) riprende con grazia e delicata ironia la formula, mediandola in una storia anche di empowerment femminile costruita sull’alchimia tra Jillian Bell e l’altra protagonista, Isla Fisher. Nella trama si ribalta, senza correre troppi rischi, qualche stereotipo e la Disney compie qualche nuovo passo, nel percorso di inclusione di genere anche nelle proprie produzioni ‘family’. Qui tra gli esempi c’è la presenza, in una scena finale animata, di una piccola allieva fata apparentemente ‘gender non conforming’. “Quando l’ho vista mi sono commossa – ha spiegato nelle interviste per il film Jillian Bell -. E’ una scelta progressiva e inclusiva e farà sentire qualcuno considerato”.
Il racconto parte dalla brutta notizia che arriva a Eleanor, unica giovane allieva nella scuola, ormai impolverata, di Madrinaland, la Terra delle fate madrine. Siccome nessuno crede più a certe favole, le creature magiche non ricevono più richieste di intervento e dovranno quindi essere rilocate come fatine dei denti. Un destino a cui Eleanor non si rassegna e decide così di dimostrare quanto loro possano ancora essere utili, realizzando il sogno di una bambina, Mackenzie, che aveva chiesto in una lettera di essere notata da un compagno di classe. Un’impresa, quella in cui si imbarca la perennemente ottimista e positiva Eleanor, che si rivela piena di ostacoli per vari fattori. Dall’ancora scarsa abilità dell’aspirante fata a maneggiare la bacchetta magica (ad esempio, è più portata a ‘creare’ sacchi a pelo che abiti da ballo) al suo difficile adattamento al mondo di oggi, tanto che la prima persona che la incontra, pensa sia sotto l’effetto di qualche sostanza. La difficoltà maggiore però è il fatto che Mackenzie (Isla Fisher) non sia più una bambina ma una quarantenne vedova e madre di due figlie. Una donna dal quotidiano complicato che decisamente non crede più alle fiabe. Eleanor però non si fa scoraggiare e tra interni di casa trasformati in scenari da castello, un procione ingaggiato come aiuto domestico, e mega carrozze volanti, ce la mette tutta per rendere più facile e felice la vita della sua protetta e delle figlie. “Il film ha un bel messaggio – ha spiegato a Slash Film Jillian Bell, che dimostra ancora una volta in Fata madrina cercasi tutta la sua verve comica – Non si dice che per essere felice serva un castello, un principe e un abito da ballo, ma che ognuno ha il diritto di avere la propria personale fonte di felicità” (ANSA).

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