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Small Axe, Steve McQueen sul razzismo in Gb

“Da 12 anni schiavo” che nel 2014 gli ha fatto vincere l’Oscar per il miglior film a un ritratto del razzismo strutturale di cui sono vittima i neri nel Regno Unito: mentre su Netflix va in streaming il mondo molto bianco di “The Crown”, Amazon Prime e la Bbc replicano con “Small Axe”, una miniserie di cinque puntate di Steve McQueen su personaggi ed eventi storici della comunità afro-britannica di Londra.
E’ la prima volta che McQueen, nato a West London da genitori di Trinidad e Grenada, lavora sulla vita dei neri in Gran Bretagna: “Dovevo capire da dove venivo. Ma serviva una certa maturita’ che dieci, 15 anni fa non avevo”, ha spiegato al New York Times il regista che per “Mangrove”, il primo episodio della serie, ha chiamato Letitia Wright di “Black Panther” nel ruolo della vera Pantera Nera Altheia Jones-LaCointe.
I cinque episodi di “Small Axe” – il titolo è un riferimento all’omonima canzone di Bob Marley – percorrono un ventennio del nostro tempo: “Mangrove”, il primo uscito nel weekend, rivisita il sensazionale processo del 1971 in cui nove attivisti neri, accusati di aver incitato alla sommossa durante una protesta contro le brutalità della polizia a Notting Hill, riuscirono a far condannare le forze dell’ordine. “Chiesi a McQueen, ‘perche’ questa storia, perche’ oggi'”, ha raccontato la Wright a proposito del primo incontro col regista: “Mi rispose: ‘La finestra si sta chiudendo: non possiamo permettere che i nostri vecchi muoiano senza vedere rappresentati sullo schermo loro stessi, la loro cultura e tutto il contributo che hanno dato a questo paese”. Tutti temi che acquistano particolare risonanza alla luce delle violenze delle forze dell’ordine negli Usa che la scorsa estate hanno dato vita al movimento Black Lives Matter e, oltre Atlantico, dello scandalo Windrush sui diritti negati ai migranti storici caraibici per il quale il governo Tory si è dovuto cospargere il capo di cenere.
“Mangrove” e il secondo episodio dell’antologia “Lovers Rock” avrebbero dovuto debuttare in maggio a Cannes: dopo l’annullamento a causa del Covid, sono stati proiettati al New York Film Festival mentre “Red White and Blu”, la storia vera di Leroy Logan (John Boyega di “Star Wars”), un giovane nero che decide di entrare in polizia dopo la violenta aggressione di due poliziotti razzisti contro suo padre, e’ stato presentato al festival di Roma. Completano la cinquina “Education”, un ritratto semiautobiografico, e “Alex Wheatle”, ambientato tra i giamaicani di Brixton. (ANSA).

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