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Unione Europea

Allarme del G20 sull'economia, 'rischi per la ripresa'

NEW YORK – Il G20 lancia l’allarme economia. Sottolineando l’importanza dell’istruzione “in tempi di crisi”, i leader dei 20 Paesi più industrializzati al mondo si impegnano a “continuare a usare tutti gli strumenti a disposizione” a sostegno di una ripresa globale “incerta” e sulla quale pesano “elevati rischi al ribasso”. Il contenimento del virus, afferma il G20 nel comunicato finale, “è essenziale per sostenere” l’economia, che risente del nuovo aumento dei casi e delle nuove restrizioni imposte in diversi Paesi. Di fronte a una ripresa in difficoltà, “un sistema di scambi multilaterali è più importante che mai”, così come sono essenziali le infrastrutture come “driver di crescita”. “Continuiamo i nostri sforzi per facilitare la ripresa dalla pandemia dei settori dei viaggi e del turismo”, aggiunge il G20. Nel contenimento del Covid un ruolo chiave lo giocano i vaccini. I grandi del mondo si impegnano a “non lesinare gli sforzi per un accesso equo ai vaccini, alle cure e alla diagnostica per tutti”, dicendosi pronti a rispondere “alle necessità finanziarie” per la distribuzione dei vaccini. Ma dopo il summit è stata la cancelliera Angela Merkel a storcere il naso, dicendosi “preoccupata” per la lentezza delle discussioni sull’accesso dei Paesi poveri al vaccino anti-Covid.

Il G20 ha messo poi l’accento sull’importanza della “continuità dell’istruzione in tempi di crisi tramite l’attuazione di misure per assicurare l’apprendimento di persona, un efficace qualità dell’insegnamento a distanza e un mix” dei due “come appropriato”. Un’istruzione “inclusiva, equa e di qualità per tutti è essenziale per un futuro migliore e per combattere le disuguaglianze”. Un accenno i grandi lo riservano anche alle donne, colpite in modo “sproporzionato” dalla crisi: “Lavoreremo per non ampliare le disuguaglianze di genere” e affinché la pandemia “non metta a rischio i progressi degli ultimi decenni”. Le due giornate di lavori virtuali, sotto la presidenza dell’Arabia Saudita che passa ora il testimone all’Italia, sono state tutte incentrate sulla pandemia e sui suoi effetti economici e sociali, fra i quali il clima. I leader in coro si sono impegnati a combattere il cambiamento climatico e ad attuare l’accordo Parigi. L’unica voce contraria è stata quella di Donald Trump, che ha difeso la decisione americana di uscire da quell’accordo: “Non era per difendere l’ambiente ma per distruggere l’economia americana. Mi sono rifiutato di rinunciare a milioni di posti di lavoro americani e di inviare miliardi di dollari ai Paesi che inquinano di più al mondo”, ha sostenuto il presidente americano prima di andare via, per il secondo giorno consecutivo, mentre i lavori erano ancora in corso. L’attacco di Trump è rimasto però isolato con il G20 che nel comunicato finale si è impegnato ad appoggiare “la Circular Carbon Economy, riconoscendo l’importanza e l’ambizione di ridurre le emissioni tenendo in considerazione le circostanze nazionali”

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