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Carlo Conti, Tale e quale ha vinto nell'anno più difficile

ROMA – “E’ stato un percorso a ostacoli, ma grazie al lavoro meraviglioso di un gruppo fantastico, autori, regia, assistenti di studio, truccatori, parrucchieri e naturalmente i giurati e il cast, siamo riusciti a portare a casa il risultato, mantenendo sempre alta la qualità”. Carlo Conti non vuol sentire parlare di “piccolo miracolo”, ma di “grande prova di professionalità” nel tracciare il bilancio della decima edizione di Tale e quale show, che ha chiuso su Rai1 una stagione vincente, portando a casa una media di oltre 4 milioni di spettatori e del 19% di share e battendo anche in sovrapposizione la concorrenza nell’anno più difficile, quello della pandemia da Covid che ha costretto al ricovero in ospedale lo stesso conduttore.

“Grazie a Dio mi sono ripreso bene”, sorride Conti, tornato ieri in studio e apparso in forma per l’ultimo appuntamento con lo show, che ha incoronato Lidia Schillaci nei panni di Mina, raccogliendo 4 milioni 491 mila spettatori pari al 19.54% di share. “Le puntate condotte da casa le ho considerate una sorta di smart working”, scherza il conduttore, che non ha fatto mancare la sua presenza neanche quando si è collegato telefonicamente dall’ospedale Careggi di Firenze: “E’ stato solo un saluto, per far sentire che tutto stava procedendo nel miglior modo possibile. Quella settimana non è stata facile, certo, ma nemmeno difficilissima: ho visto tante persone, anche amici e colleghi, che sono stati peggio di me. Chi è sano reagisce meglio, certo. Ma è un virus subdolo: dall’oggi al domani entra dentro e ti prende, neanche te ne accorgi. E poi resiste: per dirla alla toscana, non è una bischerata”.

Il conduttore racconta di non aver avuto paura: “Non ho vissuto per fortuna una situazione grave. Mi sono armato di pazienza e mi sono affidato con grande serenità ai medici e agli infermieri, che stanno in trincea con dedizione e impegno. Ai pazienti e a chi si prende cura di loro ho voluto dedicare questa edizione del programma. A loro dobbiamo affidarci, così come ai ricercatori, impegnati sul fronte del vaccino e delle medicine che dovranno aiutare a battere il virus”. Pronto a testimoniare la sua esperienza, “è importantissimo”, Conti nei giorni più difficili è stato “travolto dall’affetto di amici, colleghi di lavoro e anche del pubblico, che ringrazio. E ringrazio tutta la mia squadra: ormai ci capiamo al volo, c’è uno straordinario feeling, anche da remoto siamo riusciti a programmare le puntate. E poi i miei complici Loretta Goggi, Giorgio Panariello, Vincenzo Salemme, Gabriele Cirilli, tutti si sono prodigati per portare a casa il risultato”.

In questi anni Tale e quale show ha allargato i ‘confini musicali’ della rete generalista per eccellenza: “E’ uno show pensato per la famiglia: se la nonna fa ascoltare al nipote Edith Piaf e il nipote propone Ed Sheeran alla nonna, l’obiettivo è raggiunto”, sottolinea Conti. “E’ la linea che ho sempre portato avanti, anche ai Migliori anni, che è giocato sul filo della memoria ma in fondo è dedicato ai ragazzi, che devono votare il decennio preferito. Penso anche a Top 10, che ha fatto giocare tutta la famiglia con le classifiche del passato. E L’Eredità: tanti ragazzi ancora oggi mi fermano per chiedermi di lanciare la ‘scossa’ o la ‘ghigliottina’. E’ la magia dell’appuntamento quotidiano, che ti lega al pubblico a doppia mandata”. Conti, però, non ne ha nostalgia: “Nella mia vita il lavoro è sempre stato importantissimo, ma non ha mai occupato il primo posto. Più che mai dopo quello che è accaduto negli ultimi anni e dopo quello che è appena successo a me, sento che la salute e la famiglia sono davvero i valori fondamentali. E poi a questo punto della carriera, dopo aver tenuto sempre il piede sull’acceleratore, si può anche rallentare”.

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Al pubblico, in chiusura di Tale e quale, ha dato appuntamento per “nuove sorprese”, ma intanto si prepara a godersi “un po’ di relax, per smaltire tutto e tornare al 100 per cento. E mi raccomando: mettete sempre la mascherina”.

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