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A Toronto in gara Rosi, 46% film è di cineaste donne

“Notturno” di Gianfranco Rosi entra nella selezione ufficiale del Toronto International Film Festival, la cui edizione in formato “ibrido” a causa del Coronavirus andra’ in scena dal 10 al 19 settembre. Una lineup di 50 film, con quasi la meta’ di cineaste donne, è stata annunciata oggi. Girato in Medio Oriente, sui confini fra Iraq, Kurdistan, Siria e Libano, “Notturno” e’ l’unico film italiano in gara e il secondo film di Rosi a Toronto dopo “Fuocoammare”: approderà al festival subito dopo la presentazione in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia.
    “Abbiamo cominciato a programmare la 45esima edizione come le altre volte ma a meta’ strada abbiamo dovuto ripensare tutto. Il cartellone di quest’anno riflette questo tumulto”, ha detto il direttore artistico Cameron Bailey. Come gia’ annunciato la versione cinematografica di Spike Lee di “American Utopia” di David Byrne aprira’ il festival. Nel lineup ci sono titoli di “serie A” come il debutto alla regia di Regina King in “One Night in Miami” e “Falling di “Viggo Mortensen”. Oltre alle donne, sono in rassegna film di afro-americani e nativi “per riflettere l’impegno dell’organizzazione verso la parita’ di genere e razziale per le future generazioni”, ha indicato il festival. Toronto e’ considerato con la Mostra di Veneia l’avvio della stagione degli Oscar. Sulla scia del 44% a Venezia, i film di donne in rassegna sono quest’anno il 46% del totale, 10% in piu’ della passata edizione: “Siamo a una svolta: le voci delle donne sono state sotto rappresentate troppo a lungo”, ha detto Bailey. Tra i debutti femminili alla regia ci sono anche quello di Halle Berry in “Bruised”, dell’irlandese Cathy Brady con Wildfire, prodotto dall’italiano Carlo Cresto-Dina fondatore di tempesta (ha prodotto, tra gli altri, tutti i film di Alice Rohrwacher e Leonardo Di Costanzo e che inaugura così la filmografia della società inglese tempesta uk), mentre “A Suitable Boy” di Mira Nair, una serie drammatica della Bbc, chiudera’ il festival, segno del confine sempre piu’ labile tra film e televisione. Intanto pero’ molti studi tra cui Netflix, Warner Bros, Focus, e Fox Searchlight che in passato avevano usato Toronto come trampolino per gli Oscar quest’anno sono rimasti fuori.
    Potenziali concorrenti ai premi come “Stillwater” di Tom McCarthy, “The Trial of the Chicago 7” di Aaron Sorkin e “The French Dispatch” di Wes Anderson non sono in mostra e non e’ chiaro se debutteranno nel corso del2020. Privatamente molti distributori hanno detto a ‘Variety’ che la logistica e’ troppo complicata, tra dubbi sul valore di una “prima” virtuale e le molte star di serie A riluttanti a spostarsi a causa del virus.
    La diserzione dei vip ha lasciato spazio a etichette indipendenti come Sony Pictures Classics e Neon che mostreranno rispettivamente “The Father” e “Ammonite”, entrambi papabili per vincere premi. 
   

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