Anche la demografia d’impresa risente della pandemia, soprattutto se alla guida dell’azienda c’è una donna. E’ quanto emerge dal Rapporto di Unioncamere sull’imprenditoria femminile. Nel secondo trimestre, tra aprile e giugno, sono nate 10.678 imprese ‘rosa’ in meno, se si guarda alle iscrizioni di nuove imprese. Un calo su base annua del 42,3%, superiore a quello subito dalle attività maschili (-35,2%). Il saldo di fine giugno, rispetto al 2019, vede così venir meno quasi 5 mila imprese con al timone una donna.
Il monitoraggio di Unioncamere parte da un universo fatto da 1 milione e 340 mila aziende femminili, il 22% del totale. Protagoniste negli ultimi cinque anni di una rincorsa. Tanto che, prima che deflagrasse la pandemia, su 4 nuove aziende 3 vedevano una donna al timone. Nell’ultimo lustro le aziende ‘rosa’ erano infatti cresciute, si sottolinea, “a un ritmo molto più intenso di quelle maschili: +2,9% contro +0,3%. In valori assoluti l’aumento delle imprese femminili è stato più del triplo rispetto a quello delle imprese maschili: +38.080 contro +12.704. In pratica, le imprese femminili hanno contribuito a ben il 75% dell’incremento complessivo di tutte le imprese in Italia, pari a +50.784 unità”.
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