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Fondi Lega: il presunto prestanome parla davanti ai Pm e fa ammissioni

Luca Sostegni, il presunto prestanome nel caso Lombardia Film Commission, è stato interrogato per almeno quattro ore dai pm di Milano, dopo l’interrogatorio con il gip, e avrebbe fatto ammissioni sui fatti contestati. A quanto si è appreso, i fatti relativi alla presunta estorsione per ottenere denaro in cambio del suo silenzio, li avrebbe qualificati non come estorsivi. “C’è il segreto istruttorio, c’è un’indagine in corso ad ampio respiro,”, ha risposto l’avvocato Daniela Pulito a chi gli ha chiesto se Sostegni abbia parlato di soldi alla Lega.

L’inchiesta della Procura di Milano riguarda una presunta compravendita gonfiata per un immobile a Cormano, nel Milanese, per la Lombardia Film Commission. Inchiesta che vede indagati anche tre commercialisti, tra cui Michele Scillieri, vicini alla Lega.

    Sostegni, 62 anni, difeso dal legale Daniela Pulito, è indagato per sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, peculato ed estorsione, perché avrebbe minacciato Scillieri e gli altri due professionisti, Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni, ex revisori contabili della Lega, di rivelare alla stampa i dettagli di questa e altre operazioni. Sostegni, interrogato dal gip di Milano Giulio Fanales, chiedeva per il suo silenzio 50mila euro e ne avrebbe ottenuti almeno 25mila, oltre alla promessa di 1000 euro ogni 20 giorni.

    È stato fermato, secondo i pm, mentre stava scappando in Brasile. All’interrogatorio è presente anche il pm Stefano Civardi che con l’aggiunto Eugenio Fusco ha chiesto la misura di custodia in carcere per Sostegni. La Gdf intanto indaga sulla rete di società gestite da Scillieri, che muoveva Sostegni come una “pedina”, e sui beneficiari finali degli 800 mila euro usciti dalle casse della Lombardia Film Commission, partecipata regionale, e di altre operazioni su cui ci sono sospetti.   

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    Nelle prossime ore il gip Fanales dovrà decidere sulla convalida del fermo e sulla custodia cautelare in carcere, richiesta dalla Procura per pericolo di fuga, reiterazione del reato e inquinamento probatorio. 

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