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P.A: rinnovato contratto dirigenti funzioni locali, +220 euro al mese

  L’accordo, siglato oggi all’Aran, per il Contratto collettivo nazionale di lavoro 2016-2018 dei dirigenti delle Regioni ed enti locali, dirigenti professionali tecnici amministrativi e dei segretari comunali e provinciali, “rinnovato dopo più di 10 anni, riguarda 15.117 unità e prevede un incremento medio mensile di 220,07 euro, pari a un +3.48% del salario complessivo”. Lo comunica la Funzione pubblica in una nota.
    “Le trattative – prosegue la nota – sono state svolte da remoto ed è la prima volta che un contratto del pubblico impiego viene firmato in videoconferenza. L’intesa perfezionata regolamenta tra distinte categorie di dirigenti, molto differenti tra loro. Contempla norme generali che regolano istituti comuni e sezioni speciali per ciascuna delle categorie stesse”. “Con questo contratto si esaurisce la tornata dei rinnovi 2016-2018, con l’eccezione della Presidenza del Consiglio dei Ministri che viene regolata da una specifica contrattazione, le cui trattative sono tuttora in corso”, conclude la Funzione pubblica. 

“Raggiunta l’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto nazionale dei dirigenti delle Regioni ed Autonomie Locali, della Dirigenza PTA del Servizio Sanitario Nazionale e dei Segretari comunali e provinciali, avevano annunciato Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl in una nota sottolineando come l’intesa preveda, sulla parte economica, un incremento pari al 3,48%.

“L’intesa, relativa al triennio 2016-2018, è stata sottoscritta oggi all’Aran, l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle Pubbliche Amministrazioni “- viene spiegato, e riguarda “una platea di oltre 15 mila lavoratrici e lavoratori, tra personale dirigenziale degli enti locali, nonché le professioni tecnico amministrative della sanità e i segretari comunali”. L’intesa raggiunta verrà ora sottoposta alla consultazione delle lavoratrici e dei lavoratori in vista della stipula definitiva del contratto, con l’impegno di lavorare da subito al rinnovo per la vigenza 2019-2021. Rimane così da chiudere un ultimo contratto, per quanto riguarda la vigenza contrattuale 2016/2018, ovvero il contratto di comparto e dirigenza della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

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