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Italiani

Fase 2: le città ripartono, tra pendolari e caffè al bar

Oggi l’Italia riparte. Dopo oltre due mesi di lockdown, le città hanno si sono svegliate, intanto, con i bar aperti.

Oggi entriamo a pieno regime nella Fase 2, ci inoltriamo con fiducia e responsabilità nella strada che ci conduce al ripristino delle ordinarie attività di vita sociale ed economica. Il Paese si sta rimettendo in moto, in maniera prudente e ordinata, seguendo le indicazioni del Governo”. Così il premier Giuseppe Conte in una lettera a Leggo invitando a non dimenticare che “la strada è ancora lunga e non dovremo mai abbassare la guardia, proteggeremo noi stessi e i nostri cari rispettando le regole di precauzione e di sicurezza che sono ormai note a tutti”.  

“Di fatto ho autorizzato tutto”. Così commenta il presidente del Veneto, Luca Zaia, la sua ordinanza entrata in vigore oggi dopo l’ultimo Dpcm alla quale seguirà, ha annunciato, una circolare relativa al servizio dei buffet negli alberghi e sui mercati all’aperto. “Stiamo anche lavorando ad una serie di attività, che prevediamo siano pronte in settimana – ha aggiunto -, per dare il via libera il 25 maggio o al massimo l’1 di giugno” per i centri estivi dei bimbi e il mondo dei parchi di divertimento”. In giornata, inoltre, firmerà un’altra ordinanza sul tema dei trasporti pubblici e, dopo l’accordo fatto con il Friuli, Emilia Romagna e la Provincia di Trento, sugli spostamenti tra regioni in province limitrofe per visitare i congiunti

LE ATTIVITA’ ANCORA SOSPESE

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E Papa Francesco, dando avvio alla messa sulla tomba di Giovanni Paolo II nel centenario della nascita del pontefice polacco, ha riaperto questa mattina la celebrazione di liturgie con il pubblico nella Basilica di San Pietro, in coincidenza con quanto accade nello Stato italiano. Nella cappella della tomba del Papa santo sono presenti circa 30 persone, ben distanziate sui banchi. Presenti insieme al Papa anche i cardinali Angelo Comastri e Konrad Krajewski e i monsignori Piero Marini e Jan Romeo Pawlowski.

MILANO – Nel primo giorno di massiccia riapertura delle attività, a Milano, sin dalle 6 si nota un maggior afflusso di passeggeri sulla linea rossa della metropolitana. L’autobus sostitutivo che è stato in funzione prima della ripresa delle corse della metro da Sesto San Giovanni aveva sul display la scritta ‘completo’. A bordo, in particolare, persone che andavano a garantire l’apertura di uffici e negozi. Tutti avevano la mascherina di protezione, non tutti i guanti. I mezzi di superficie, tram e bus stano viaggiano ancora vuoti o con pochissime persone. Nessuna attesa, quindi alle fermate e traffico automobilistico in linea coi giorni precedenti. Il Duomo di Milano ha riaperto le sue porte ai fedeli per la prima messa dopo il lockdown, quella delle 8 del mattino, a cui seguiranno altre celebrazioni in mattinata, alle 11, alle 13 e nel pomeriggio alle 17,30. La messa si è tenuta nella Cappella feriale che, con le misure di distanziamento, può ospitare al massimo 60 fedeli, raggiunto questo numero gli ingressi verranno bloccati. Questa mattina le persone presenti erano una trentina, un po’ di tutte le età, anche alcuni ragazzi giovani.

ROMA – Traffico più intenso stamattina, giorno delle nuove riaperture della Fase 2 dell’emergenza coronavirus, su alcuni tratti del Grande raccordo anulare di Roma, del tratto urbano dell’A24 in direzione centro e sulla diramazione Sud verso il centro della Capitale. In città si rilevano al momento rallentamenti su via del Foro Italico in zona Tor di Quinto, in entrambi i sensi di marcia, a causa di lavori. Qualche rallentamento anche su via Trionfale e via Prenestina. La polizia locale ha intensificato i servizi di viabilità e i controlli stradali sulle principali consolari e vie ad alto scorrimento come anche la vigilanza ai capolinea dei bus, nei parchi e sul litorale. Con l’avvio della fase 2, a partire dal 4 maggio sono scattati anche i nuovi orari di bus e metro, prolungati fino alle 23.30.

VENEZIA – È stata riaperta stamani a Venezia la Basilica di San Marco, al centro del cuore della città lagunare. Alle ore 8,30 la prima celebrazione eucaristica alla quale tuttavia non hanno partecipato molte persone, così come sul sagrato non vi è la consueta coda di visitatori o di Fedeli. Il salotto della città è deserto, chiusi i classici caffè, dal Florian al Quadri. Solo il caffè Chioggia è aperto per le pulizie. Rari i passanti, molti gli uffici aperti, i locali stanno approfittando della disposizione del comune che ha permesso l’ampliamento dei plateatici, alla ricerca di clienti.

TORINO – Qualche negozio ha già riaperto i battenti, altri stanno ultimando i preparativi. Nel centro storico della Torino che riparte dopo il lockdown sono visibili fin dal mattino i primi timidi segnali di attività. A fronte di pochi passanti e soprattutto di pochissimi runner, che nelle scorse settimane si erano impadroniti delle strade, il traffico sembra quasi quello di una giornata ordinaria. Dopo mesi le vie e i portici sono tornati, qua e là, ad essere punteggiati dalle luci dei negozi. Un barbiere ha già rialzato la saracinesca: si entra solo con la mascherina e su appuntamento. I bar, la cui riapertura è stata posticipata al fine settimana, sono vuoti. “Da noi – dice un gestore – il caffè è un rito e l’idea di consumarlo fuori dal locale non entrerà facilmente nelle nostre abitudini. Nei giorni scorsi abbiamo lavorato pochissimo anche perché in questa zona gli uffici sono rimasti semivuoti. Oggi, con la riapertura dei negozi, forse andrà meglio”.

BOLOGNA – Traffico scorrevole sulla tangenziale di Bologna nel primo giorno in cui in Emilia-Romagna riaprono diverse attività, tra cui vari negozi, ristoranti, bar. Anche nelle principali strade che collegano la città con l’hinterland il flusso di macchine è regolare e ancora non paragonabile ai livelli precedenti al lockdown. Non sono pochi, infatti, i lavoratori che restano in smart working anche questa settimana, con conseguente riduzione degli spostamenti negli orari di punta.  “Mettere i piedi nella sabbia è stato come tornare bambina”. Così una riminese questa mattina, tra le prime ed essere scesa in spiaggia nel primo giorno in cui ciò in Emilia-Romagna è consentito. L’arenile di Rimini piano piano si ripopola, anche se per ora c’è poca gente, complice una giornata molto nuvolosa. Secchielli e palette sono ricomparsi sulla sabbia della spiaggia libera di piazzale Boschovich, la più frequentata in estate. Alcune persone, nonostante l’assenza di sole, hanno steso l’asciugamano, ben distanziati gli uni dagli altri.

BERGAMO – Luogo simbolo dell’emergenza coronavirus nella Bergamasca, ha riaperto stamattina il cimitero monumentale di Bergamo: i primi cittadini sono arrivati alle prime ore dell’alba. L’ingresso è limitato e chi deve entrare deve sottoporsi ai controlli del caso. Celebrata anche la prima Messa nella chiesa, con i posti limitati a 70 fedeli, più eventuali ulteriori 40 sul sagrato. E’ da qui che per tanti giorni sono partite colonne di camion militari con le bare che non si riuscivano più a seppellire o a portare al forno crematorio cittadino, verso tante province italiane.

GENOVA –  L’utilizzo delle mascherine diventa “obbligatorio sempre in tutte le aree al di fuori della proprietà privata, tranne per chi pratica attività sportiva”. Lo stabilisce l’ordinanza del sindaco Marco Bucci firmata ieri sera. La mascherina resta obbligatoria nei parchi, giardini e ville pubbliche, nei cimiteri, nei locali privati ad uso pubblico, nelle attività commerciali e sui mezzi di trasporto pubblico.

ASSISI – Riaperte ai fedeli le Basiliche e la cripta dove si trova la tomba di San Francesco ad Assisi. Una prima messa è stata celebrata stamani da uno dei frati del Sacro Convento. “Le chiese aperte in questo periodo sono un segno di speranza” ha detto all’ANSA padre Enzo Fortunato. Nelle Basiliche, sanificate nei giorni scorsi, viene fatto rispettare il distanziamento tra i fedeli e sulle panche sono stati messi appositi adesivi. Agli ingressi gel disinfettanti e mascherine per chi ne fosse sprovvisto.

SARDEGNA – Libero accesso a tutte le spiagge della Sardegna a partire da lunedì 18 maggio. E’ quanto prevede la nuova ordinanza firmata nella notte dal presidente della Regione, Christian Solinas. L’ordinanza prevede anche all’art.1 l’obbligo di mascherina in tutti i locali aperti al pubblico e anche nei luoghi all’aperto “laddove non sia possibile mantenere il distanziamento di almeno un metro”.

LE REGOLE DELLE RIAPERTURE, DAI VIAGGI AL MARE

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